Segue articolo: "Il Silenzio d'Oro di Nicole"
L’IGIENISTA DENTALE HA MESSO ALLE CORDE L’EX PREMIER E TUTTO IL PDL
Altro che capretta espiatoria. La Minetti è una iena per niente
incline a farsi sacrificare sull’altare del Berlusconi Redivivo. Ieri in
Consiglio regionale li ha stesi: “Non parlo per il bene di tutti”. Non
solo non si è dimessa, ma ha alzato la posta. In quella semplice
frasetta c’è la sintesi ultima e suprema di 20 anni di berlusconismo.
“Non parlo per il bene di tutti” non è una novità. È la regola della
casa e la ragazza non fa altro che stare al gioco. Bisogna riconoscere
alla Minetti di aver capito il meccanismo alla perfezione e di condurre
la sua partita in modo strategicamente perfetto. L’insieme di intricate
vicende personali e di affari e di amicizie che ha tenuto insieme il
sistema di potere alla corte di Arcore è basato su un implicito ricatto:
io ti sfrutto, tu paghi. C’era sempre uno che vendeva e Lui che
comprava. Le olgettine sono state una parentesi finale, se volete la più
dissennata ma anche la più ludica. Ma dai tempi dello stalliere di Marcello Dell’Ultri c’è
sempre stato qualcuno che non parlava per il bene di tutti. Ognuno
degli attori di questo racconto aveva qualcosa da vendere in cambio di
un pezzettino di potere, di un privilegio, di una poltrona. Se li
guardiamo a ritroso, questi anni, vediamo una serie di grandi
profittatori scaltri e avventurieri, ma anche tanti più ingenui peones
che si sono venduti per un tozzo di pane, squallidi comprimari che si
sono accontentati di pranzare con le briciole del banchetto. La Minetti
non vuole fare questa fine. Bisogna riconoscerle una grandiosità
nell’uscita di scena. Ha qualcosa di disperato e al tempo stesso di
grandioso, come una eroina di un romanzo ottocentesco. Con le sue
magliette attillate, le sue scritte provocatrici, le sue labbra gonfiate
e tutto il silicone che si porta addosso, agisce da grande sciantosa ed
è fredda come una giocatrice di carte professionista. Alza la posta e
si capisce che ha in mano un poker d’assi, per tirare così la corda. La
situazione, per uno spettatore esterno, è uno spasso. È il tormentone
più divertente dell’estate e sarebbe ancora più spassoso conoscere in
diretta le reazioni del cerchio magico del Cavaliere di fronte alla
sfrontatezza della ragazza. Ma chi si crede di essere? Non è altro che
una miracolata, una ex igienista dentale, una soubrettina di Colorado Cafè, una tettona siliconata. Come osa sfidarci? Pensate la faccia di Angelino Alfano quando
ha capito che le dimissioni se le poteva scordare. E la Santanchè? La
mascella freme, ma dovrà aspettare per vedere rotolare la testa della
odiata Nicole. “Il tempo delle Minetti è fi-ni-to” ave – va detto. Per
il momento è solo so-spe-so. Adesso si stupiscono che non obbedisce.
Eppure la Minetti ha sempre giocato secondo le regole della casa. Do ut des,
una cosa a te e una a me. Non c’era incantamento, infatuazione o altro
nei suoi comportamenti. Pensate che facesse beneficenza quando si
vestiva da suorina o infermiera alle feste di Arcore? Era una boy scout
quella sera in Questura a Milano per tirare fuori dai guai quella
sciagurata di Ruby? Nelle intercettazioni dimostra di avere già le idee
chiarissime su tutto quando diceva di Berlusconi: “Si sta comportando
come un pezzo di merda per salvare il suo culo flaccido”. Se qualcosa
salverà il culo sodo della Minetti sarà solo il suo cinismo.
Da Il Fatto Quotidiano del 18/07/2012.