Segue articolo: Terremoto, procura apre indagine su “possibili trivellazioni abusive”
Dopo diversi esposti di cittadini, gli
accertamenti del pm di Modena Musti riguardano ipotetiche attività di
fracking soprattutto attorno la zona di Rivara. Lì era in progetto un
deposito di gas della Erg, fortemente appoggiato da Carlo Giovanardi. Ma
l'azienda smentisce: "A scavare erano persone non autorizzate, non noi"
La procura di Modena ha avviato un’indagine per verificare se sono state effettuate trivellazioni
nelle zone interessate dal terremoto. Gli accertamenti, aperti
formalmente dopo esposti di cittadini che segnalavano alcune attività di
perforazione, rientrano nel fascicolo senza ipotesi di reato (a modello 45) aperto dal procuratore aggiunto Lucia Musti dopo la prima scossa del 20 maggio.
L’inchiesta si affianca ai filoni principali di Ferrara, Modena e Bologna coordinati dal procuratore generale Emilio Le Donne, sulla violazione delle norme antisismiche e urbanistiche relative ai capannoni crollati anche il 29 maggio in un terremoto infinito che ha già provocato 26 vittime.
Le nuove verifiche si inseriscono in una materia incandescente oggetto
di dibattito scientifico. Molti esperti del settore, la parte
maggioritaria dei geologi e le compagnie petrolifere, garantiscono che
il problema non esiste perché le tecniche di perforazione
più invasive non sono autorizzate in Italia e, ove praticate, non
risulta un collegamento con terremoti di sesto grado della scala
Richter.
Tuttavia alcuni studi hanno evidenziato una relazione tra
sisma a bassa magnitudo e trivellazioni con la tecnica della
frantumazione, dall’inglese fracking o hydrofracking.
Si tratta dello sfruttamento della pressione di fluidi di tipologia
chimica iniettati in uno strato roccioso per creare una frattura nei
giacimenti di petrolio e di gas. Le
fratture sono tenute aperte introducendo materiali come sabbia e ghiaia
per impedire alle rocce di richiudersi con l’abbassamento di pressione.
Tra i possibili effetti dei cedimenti del terreno ci sarebbero anche le
oscillazioni sussultorie e ondulatorie denominate ‘scosse’ di assestamento.
Uno studio del professor Franco Ortolani,
ordinario di Geologia dell’Università Federico II di Napoli e direttore
del dipartimento di Scienza del territorio, ritiene opportuni
approfondimenti, fra gli altri, “sull’incidenza che possono avere le
reiniezioni di fluidi in pressione nelle rocce serbatoio ad alcuni
chilometri di profondità in corrispondenza di faglie attive: equivale al
ruolo che può avere una mosca che si appoggi su un edificio pericolante
oppure all’impatto che può derivare da un elicottero che atterri sullo
stesso edificio pericolante? Tali considerazioni vanno fatte con
l’apporto di studi scientifici indipendenti e qualificati”.
L’ampia indagine conoscitiva della Procura di Modena, in via preliminare, mira a verificare se vi siano state perforazioni abusive sul territorio, che ad esempio nella Bassa presenta giacimenti petroliferi, mentre nella provincia di Ferrara è ricco di gas. La multinazionale inglese Erg rivara storage srl (Ers),
giocando d’anticipo, in questi giorni ha garantito di non aver
effettuato perforazioni in relazione al progetto di un maxi-deposito
sotterraneo di gas a Rivara di San Felice sul Panaro. Il progetto, appoggiato in particolare dal senatore Carlo Giovanardi
e una parte del Pdl e avversato in questi anni da ambientalisti,
Rifondazione comunista e Movimento Cinque Stelle, è stato bocciato dalla
Regione Emilia Romagna e nei giorni scorsi dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini che pure esclude un collegamento con il terremoto.
Le trivellazioni autorizzate nel 2008 avevano sollevato le perplessità dell’assessore provinciale all’Ambiente Alberto Caldana (Pd), interpellato da Stefano Lugli
(Fed) sulle attività condotte dall’istituto nazionale di Geofisica e
Vulcanologia (Ingv) e sul progetto di ricerca per idrocarburi della
multinazionale americana Forest Oil-Cmi Spa. Caldana, poi costretto alle
dimissioni per la vicenda riguardante una dirigente del suo ufficio
condannata per il rimborso indebito di 30 euro di buoni pasto, pur
chiarendo che si trattava di “sondaggi su terreni agricoli privati
effettuati all’interno di un progetto di ricerca autorizzato” e non
concernenti il maxideposito di gas, esprimeva perplessità, in generale,
per “un evidente assalto al territorio di Finale Emilia e della bassa
finalese”.
”Nonostante le numerose smentitesullo svolgimento di
qualsiasi attività, sistematici interventi di disinformazione sulla
stampa e su internet hanno coinvolto Ers con gravi
ripercussioni sull’immagine e onorabilità della società e dei suoi
azionisti. Purtroppo le Autorità locali responsabili hanno gravemente
tardato nello smentire attività illegali quali le perforazioni senza
autorizzazione”. Lo dice una nota di Erg Rivara Storage (Ers),
dopo la notizia che la magistratura ha avviato un’indagine conoscitiva,
senza ipotesi di reato, per chiarire se siano state fatte o meno
trivellazioni per il progetto di mega deposito di gas a Rivara nel
Modenese.
Progetto che nei giorni scorsi, dopo il sisma, è stato
definitivamente accantonato con lo stop alle autorizzazioni dato dal
ministero dello sviluppo economico, che ha preso atto del no della Regione Emilia Romagna.
Ma dopo la notizia del fascicolo della Procura di Modena, stamani Ers
ha diffuso un testo in cui “plaude all’iniziativa della Magistratura
che, a quanto appreso da note di agenzia stampa, verificherà se sono
state svolte attività geologiche non autorizzate nell’area coinvolta dal
terremoto in Emilia, in riferimento al permesso di ricerca sismica
chiesto dalla Società. Ers ribadisce che non ha effettuato alcuna
attività di esplorazione sul territorio di Rivara, e non avrebbe potuto
perchè il ministero dello Sviluppo economico, decisore finale
nell’ambito della procedura amministrativa, non l’aveva autorizzata a
fare alcunchè. Vista la gravità dell’accaduto la Società Ers auspica che
la Magistratura riesca anche ad identificare i responsabili della
diffusione di notizie palesemente prive di ogni fondamento ed è a
disposizione dei magistrati per offrire la massima collaborazione”.