Geppi Cucciari "liberate Rossella Urru"

"Dal G8 al terremoto troppa leggerezza"  

L`Authority sui lavori pubblici: abuso degli strumenti per l`emergenza 

Troppa corruzione negli appalti pubblici ma anche troppi ricorsi alle procedure d`emergenza nelle opere commissionate dallo Stato. E troppa discrezionalità nei lavori catalogati come «Grandi eventi». Il presidente dell`Autorità che vigila su contratti e forniture pubbliche, Luigi Giampaolino, illustra il rapporto sull`attività svolta nel 2009 e lancia l`allarme. Il faro, nei giorni dello scandalo degli affari della «cricca», è puntato su Protezione Civile e dintorni, e in parallelo anche «sull`insorgere all`interno della pubblica amministrazione di gravi episodi di corruzione ed illegalità».

Fenomeni questi, lamenta Giampaolino, che si ripropongono con «preoccupante ciclicità».

Le patologie che distorcono il comparto degli appalti sono molte: norme troppo complicate, scarsa trasparenza, esagerato ricorso a procedure in deroga, inadeguatezza di molte amministrazioni a gestire pratiche e procedure, disfunzioni prodotte da un ricorso eccessivo all`arbitrato.

Da un lato una mole enorme di spesa pubblica (76 miliardi di euro l`anno, solo con- siderando gli oltre 49 mila contratti che superano la soglia dei 150 mila euro) viene polverizzata in una miriade di interventi difficile da controllare, dall`altro si fa un eccessivo uso di interventi emergenziali, spesso fuori da qualsiasi meccanismo di verifica. Se si esclude il caso del terremoto dell`Aquila, in occasione del quale l`Autorità ha affiancato la Protezione civile effettuando verifiche «ex ante» soprattutto sull`economicità degli interventi, spesso su tutto il resto è buio fitto.

miliardi di. eri Nel 2009 si è registrato un picco di ordinanze emesse dalla Protezione civile per un totale di 3,94 miliardi Solo nel 2009 la Protezione civile ha emesso 49 ordinanze per un controvalore di 3,94 miliardi di euro, mentre dal 2001 ad oggi sono stati stanziati ben 12,8 miliardi a favore della struttura che fa capo a Bertolaso.

«Il sistematico ricorso a provvedimenti di natura emarginazione» preoccupa non poco l`Autorità che, in particolare, cita casi come i lavori legati ai «Grandi eventi» (il G8, i Mondiali di nuoto, le celebrazioni per l`Unità d`Italia...) ed quelli per il terremoto. C`è «il timore», avverte l`Authority, di «una sistematica ed allarmante disapplicazione delle norme del codice degli appalti».

Per l`Autorità «il continuo riproporsi dell`emergenza» fa cadere i requisiti di eccezionalità e imprevedibilità, che giustificherebbero poteri straordinari e ordinanze in deroga alle regole su procedure di gara a affidamenti, e comporta «una dilatazione dei tempi dell`intervento straordinario oltre ogni riferimento logico e funzionale legato all`emergenza stessa».

Quindi Giampaolino snocciola una serie di numeri: per l`Abruzzo sono stati stanziati 1,63 miliardi di euro nel 2009 ed altri 560 milioni nel 2010, per l`emergenza rifiuti di Napoli, al ritmo di una ordinanza all`anno, dal 2001 al 2005 sono stati spesi 3,54 miliardi, mentre ai Grandi eventi tra il 2007 e l`inizio di quest`anno sono stati destinati all`incirca 1,3 miliardi di euro: 1 miliardo al G8 ed il resto a Italia 150.

Illuminante, in questa logica, il caso-Abruzzo: tra Progetto Case (le nuove abitazioni antísismiche), Map (casette di legno), Musp (scuole) e Mep (chiese provvisorie), lo Stato ha speso ben 1,149 miliardi di euro.

Le gare bandite sono state ben 471, molte delle quali frutto di procedure negoziate, se non addirittura estrazione a sorte o inviti.

Soltanto 11 hanno previsto una procedura aperta, ovvero la gara tra più offerte in concorrenza tra loro. ("LA STAMPA" 23 giugno 2010)