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Eventi 2012: Rionero - Scoprimento Targa in memoria di Pietro Di Lonardo

Rionero - Sabato 25 febbraio 2012

Sala Audiovisivi del Centro Sociale,
Cerimonia celebrativa, con la scoprimento di una targa a memoria di Pietro.





Se avesse avuto modo di conoscere Pietro Di Lonardo, chissà se la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia avrebbe lanciato quelle invettive contro il sindacato che, a suo dire, difenderebbe i ladri ed i fannulloni. Persone come Pietro, sindacalista e fervido credente, hanno fatto grande il sindacato e non solo, l’associazionismo solidale, le relazioni umane. E una brutta malattia, nell’arco di un anno, lo ha strappato ai suoi affetti, a sua moglie, ai suoi ragazzi adolescenti, alla sua anziana madre. E a tutti quei pensionati, operai, disoccupati cui prestava un infaticabile servizio umano prima ancora che “vertenziale” e previdenziale. Fino all’ultimo si è battuto per battaglie civili verso ASL ed Inail per riconoscimenti collettivi di malattie, contro le inumane leggi che penalizzano chi soffre.
Quanto segue è un articolo che gli avevo dedicato ben prima che si ammalasse, quando parte delle sue ore libere, dopo il duro lavoro nell’azienda di acque minerali, le trascorreva al Centro Sociale “in sezione”, quella della Cisl, come amava chiamarla. Per questo ci pareva giusto che proprio il Centro Sociale gli dedicasse una targa a memoria futura, verso una persona dolce ed “invisibile”, che, pure quando era ammalata, trovava il tempo per far compagnia ad un suo parente in fase terminale.
Persone piccole che fanno grande questo mondo, e che lo fanno amare. Per questo è indispensabile ricordarle.


PIETRO

Non è molto alto Pietro, la sua statura è però inversamente proporzionale alla sua disponibilità, alla sua diligenza. E’ persona fattiva, attenta, disponibile. Così lo riconoscono i compagni di lavoro all’azienda di imbottigliamento di acque minerali, così lo descrivono quelli del sindacato, dove ogni sera si reca per dare il suo contributo, anonimamente, quasi senza farsi accorgere. Torna con le scarpe ancora umide dal lavoro, e in pochi minuti è già pronto per andare “in sezione” (come dice lui). Lì c’è sempre da fare: una vertenza, un’assemblea da organizzare, dichiarazioni da compilare, c’è un amico con qualche problema di lavoro e non solo: si era messo in testa da qualche tempo di operare per l’istituzione di un telefono-ascolto per quelle famiglie assillate dal problema della droga e che magari non avevano trovato un primo punto di riferimento.
In fabbrica aveva saputo di diversi casi e si era prodigato a contattare associazioni di volontariato anche nelle regioni vicine, per trovare un minimo sbocco al grave problema che sta torturando anche le piccole città.
Pietro è un operaio ed un operatore a tutto campo, turni in azienda e poi anche la campagna, dai pomodori alle viti alle olive e anche un orticello per le esigenze di tutti i giorni.
I suoi bambini lo seguono un po’ ovunque, laddove è possibile, attenti ad apprendere quanto, con semplicità, lui esprime.
In sindacato fa molto, soprattutto nell’azienda ove opera, nella quale di recente si è giunti a controllare il tempo che si sta in bagno. Ogni bisogno viene controllato. Questo è per lui sindacalmente inaccettabile. Almeno certi bisogni non andrebbero controllati. Gli sembra che si torni indietro nelle conquiste ottenute in azienda. Per questo gli succede di avere discontinuità nell’azione e nella presenza. Ma non ne fa un dramma, non va in polemica. Eppure non demorde, va avanti con semplicità. Un dirigente sindacale una volta si espresse sul conto di persone simili, asserendo che sono proprio queste persone che fanno grande il sindacato. Quando lo si chiama per qualsiasi attività è sempre pronto, anche ad anticipare di tasca, come quando si propose una lapide (artistica) da erigere ai caduti sul lavoro, davanti al Centro sociale realizzato con i fondi di CGIL, CISL e UIL all’indomani del terremoto.
La lapide si fece e si inaugurò un non lontano 1° Maggio. Pietro era lì, entusiasta e poco visibile, forse per la sua statura.
Ma la statura di un uomo è ben altra cosa.

Armando Lostaglio (gen.2008)



CENTRO SOCIALE “P. Sacco” Rionero in Vulture (Pz)


Commemorazione in ricordo di Pietro Di Lonardo, Sindacalista

A circa due anni dalla scomparsa di PIETRO DI LONARDO, che ha contribuito alla crescita di questo Centro Sociale, nella sua qualità di Segretario della CISL comunale di Rionero in V. al servizio della comunità e dell’intera area - particolarmente nei confronti di pensionati, di lavoratori e dei disoccupati - il Comitato di Gestione del Centro Sociale “P. Sacco” ha deliberato – su proposta del CineClub “De Sica” - di intitolare la sala Audiovisivi della struttura all’amico Pietro, prematuramente scomparso, lasciando un vuoto fra quanti lo hanno conosciuto ed apprezzato, per le sue rare doti di generosità umana.
Pertanto, Sabato 25 febbraio 2012, ore 10:00, nella sala Audiovisivi del Centro Sociale, si terrà la cerimonia celebrativa, con la scoprimento di una targa a memoria di Pietro. Ad officiare la benedizione sarà il Vescovo della Diocesi di Melfi, mons. Gianfranco Todisco.
Insieme alla Famiglia Di Lonardo, saranno presenti per un saluto commemorativo il Sindaco della Città, Antonio Placido, il Segretario Regionale della CISL di Basilicata, Nino Falotico, ed il giornalista Armando Lostaglio, vice-pres. nazionale del CINIT – Cineforum Italiano.
In omaggio alla figura di Pietro, sarà proiettato (a seguire) il film IL CAPPOTTO di Alberto Lattuada (del 1952, con Renato Rascel e ispirato a Gogol), a cura del CINECLUB “Vittorio De Sica” – Cinit, al quale Pietro era associato.
Vista la particolarità della iniziativa, esprimiamo il piacere di invitarti alla manifestazione commemorativa.

Il Presidente
Giovanni Natale Rino Cammarota

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