Passa ai contenuti principali

Atene: sciopero e scontri anti-austerity





La lite tra due oligarchi russi infiamma la corte di Londra Berezovsky accusa Abramovich di avergli sottratto una compagnia petrolifera

Duemila e cinquecento chilometri da Mosca e anni luce dal capitalismo spietato e selvaggio della Russia nei primi Anni 90, lunedi' prossimo un tribunale di Londra diventera' il palcoscenico dell'aspro scontro tra due celeberrimi oligarchi russi. In un angolo, BORIS Berezovsky, ex «Rasputin» del Cremlino diventato dal suo esilio londinese feroce critico di Putin, 65 anni, peso piuma di mezzo miliardo di euro. Nell'angolo opposto del ring Roman Abramovich, il suo ex pupillo diventato nemico, giovanotto di soli 44 anni, peso massimo di 10 miliardi di euro. Il premio in gioco, oltre 2 miliardi di euro, e' a misura dell'ego e dell'ambizione dei due avversari. Il risarcimento, un record in Gran Bretagna tra privati, viene chiesto da Berezovsky al suo ex amico e socio. Ci sono voluti quattro anni e milioni di euro di spese legali per arrivare al processo. Il proprietario della squadra di calcio del Chelsea, potrebbe essere chiamato a testimoniare di fronte a un giudice per spiegare come uno come lui che avvio' la sua carriera di imprenditore vendendo paperelle di gomma sia riuscito nel giro di dieci anni a diventare multimiliardario. Il processo potrebbe anche fare luce sui suoi legami con il Cremlino, in particolare con Putin. Una prospettiva che ad Abramovich non puo' che dispiacere dato che odia esporsi in pubblico. La lite e' molto complessa, ma in sintesi si riduce a questo: Berezovsky afferma che quando fuggi' dalla Russia nel 2000 dopo essersi scontrato con Putin, leader che prima accolse a braccia aperte ma contro cui poi si rivolto' con ferocia, Abramovich lo intimidi' per costringerlo a farsi vendere il suo enorme patrimonio in Russia a prezzo stracciato. Agendo per conto del Cremlino, Abramovich avrebbe detto a Berezovsky: vendi ora a basso costo o tutti i tuoi beni ti verranno espropriati dallo Stato senza darti una lira. All'epoca un amico di Berezovsky era in carcere a Mosca. L'oligarca sostiene che Abramovich gli disse che l'uomo non sarebbe mai stato rilasciato a meno che Berezovsky non accettasse l'accordo. Al centro della disputa c'era Sibneft, compagnia petrolifera che i due oligarchi si erano accalappiati durante la controversa privatizzazione di beni statali dell'ex Urss nel caos degli Anni 90, quando il Cremlino era in bancarotta e gli oligarchi facevano fortuna a tempo di record. Secondo Berezovsky, lui e un suo socio furono costretti dopo aver lasciato la Russia a cedere una quota del 21,5 per cento in Sibneft ad Abramovich per 1,3 miliardi di dollari - molto meno del valore stimato. Quattro anni dopo, nel 2005, Abramovich ha venduto la Sibneft a Gazprom, la societa' di gas di Stato russa, per oltre 8 miliardi di euro. Abramovich rigetta con forza tutte le accuse e afferma che Berezovsky non e' mai stato nemmeno azionista in proprio in Sibneft, ma di aver pagato lui e il suo socio per il loro aiuto e per godere della loro protezione politica. I suoi avvocati hanno respinto il caso come «inesistente, di diritto e di fatto», ma non sono riusciti a evitare un processo a Londra. Cruciale per il caso di Berezovsky fu un incontro tra lui, il suo socio e Abramovich in una lussuosa villa a Cap d'Antibes sulla Costa Azzurra nel dicembre 2000, durante il quale i tre oligarchi avrebbero discusso nei dettagli i loro complessi rapporti d'affari. In una svolta da romanzo sul Kgb, l'incontro fu registrato di nascosto e una trascrizione della conversazione e' stata presentata come prova nel processo. In un altro episodio rocambolesco, che Berezovsky all'epoca paragono' «a una scena del Padrino», i due oligarchi russi nel 2007 si affrontarono in una boutique londinese. Da sei mesi Berezovsky cercava di consegnare il suo mandato di comparizione per la causa da 2 miliardi di euro ad Abramovich in persona. L'oligarca in esilio stava facendo shopping da Dolce&Gabbana a Sloane Street, una strada alla moda di Londra quando le sue guardie del corpo avvistarono Abramovich, che possiede cinque mega yacht, almeno otto ville e un Boeing 737, che faceva shopping in un negozio accanto. Berezovsky corse alla sua Maybach - pare che si portasse dietro il mandato nella limousine da mesi, in attesa di quel momento - e, con la citazione in mano e circondato dalle sue guardie del corpo, tento' di entrare nella boutique di Herme's dove Abramovich si era rifugiato. Si dice che le guardie del corpo di Abramovich cercarono di bloccare la porta, ci fu un tafferuglio tra i gorilla degli oligarchi, ma Berezovsky riusci' a entrare nel negozio e a consegnare il mandato al suo ex amico. Poche storie illustrano meglio l'ascesa e la caduta degli oligarchi russi della stretta alleanza e del successivo divorzio tra Abramovich e Berezovsky - la classica vicenda dell'allievo che mette al tappeto il suo maestro. Matematico nell'era sovietica, Berezovsky divenne l'oligarca per eccellenza, un miliardario con legami molto stretti al Cremlino nell'era Eltsin che in puro stile machiavellico aveva un talento innato e una vera passione per l'intrighi e l'autopromozione. Corteggiato da molti potenti e disprezzato dalla gente comune, e' sopravvissuto a complotti e attentati - tra cui un autobomba che decapito' il suo autista. Abramovich, un orfano siberiano allevato da uno zio, esordi' nel mondo degli affari negli ultimi giorni del comunismo sovietico come commerciante di paperelle di gomma e presto divento' un rivenditore di petrolio. Berezovsky lo prese sotto la sua ala quando progetto' di acquistare dallo Stato una grande compagnia petrolifera. Ventuno anni piu' giovane di lui, il timido e schivo ma brillante Abramovich conosceva bene il settore del petrolio, mentre Berezovsky, il super-oligarca che all'epoca veniva soprannominato il «padrino del Cremlino» aveva i legami politici necessari. All'inizio il mentore dominava il suo protetto, ragazzotto che la gente ricorda veniva trattato come un giovane tutto fare che il capo spediva a fare commissioni. Abramovich pero' imparo' in fretta e si ammanico' con la maggior parte dei potenti del Cremlino a cui lo aveva presentato il suo potente protettore. In breve divenne altrettanto ricco e influente quanto la sua guida. La rovina di Berezovsky arrivo' quando dopo lo scontro con Putin si rifiuto' di fare marcia indietro, peccando di superbia e di smania di potere. Temendo l'arresto si rifugio' a Londra dove, con grande rabbia del Cremlino, gli e' stato concesso asilo politico. Da allora e' diventato il piu' grande oppositore di Putin in esilio. Abramovich invece ha reciso i legami con il suo ex mentore ed evitato qualsiasi potenziale conflitto con il Cremlino di Putin, dove gode ancora di ottime relazioni. «Il mentore batte il maestro al suo stesso gioco», ha detto un imprenditore che conosce entrambi gli oligarchi. «Ma Berezovsky non e' il tipo di personaggio che accetta la sconfitta facilmente. Qualunque possa essere l'esito della loro sfida londinese lo scontro degli oligarchi sara' uno spettacolo interessante». * Corrispondente da Mosca del Sunday Times di Londra Traduzione Carla Reschia (La Stampa 28 Settembre 2011)

Commenti

Post popolari in questo blog

📰 Schermi Riflessi di Armando Lostaglio: NART Arte fra natura e periferie

Roma ha celebrato l’evento NART ossia Natura Arte Roma, ideato e curato dalla storica critica e curatrice d’arte Nicoletta Rossotti. E’ un primo risultato scaturito dall’impegno prodigato con importanti collaboratori, non escluso l’appoggio di cittadini ed istituzioni sensibili a problematiche di integrazione mediante l’arte.

📺 Campomaggiore Eventi 2023: Pro-Loco Campomaggiore, Festival dell'Organetto.

  Campomaggiore, 14 Luglio 2023. Seconda Edizione Festival dell'Organetto.

📺 Rionero Eventi 2024: IRCCS CROB Rionero. Inaugurazione ambulatorio di sessuologia integrata

  Rionero in Vulture, 21 Marzo 2024.  Inaugurato al Crob il nuovo ambulatorio di sessuologia integrata dedicato ai pazienti oncologici. Il nuovo servizio rientra in un progetto finanziato dalla direzione generale per la Salute e le Politiche della Persona della Regione Basilicata al fine di migliorare le condizioni sanitarie nei gruppi vulnerabili.