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"Albe dentro l'Imbrunire" alla mostra del Cinema di Venezia

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“Albe dentro l’imbrunire” alla 68^ Mostra di Venezia



Venezia. - Il documentario di Armando Lostaglio “Albe dentro all’imbrunire” sarà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia il 6 settembre 2011 ore 13:30 nella sala CineCittà Luce dell’Hotel Excelsior.
L’iniziativa - in collaborazione con il Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici (SNGCI) presieduto da Laura Delli Colli - viene promossa da Cinemadamare diretto da Franco Rina, il cui progetto di cinema itinerante approda quest’anno alla 68^ Mostra del Lido. Prima di essere proiettato all’Excelsior (cuore pulsante delle iniziative della Mostra), il documentario di Lostaglio - cui ha collaborato nelle riprese e montaggio Pino Di Lucchio – è stato proiettato agli ospiti della Casa di Riposo Virgo Carmeli di Rionero, dove, presenti il sindaco Antonio Placido ed un centinaio di persone fra parenti e benefattori, ha suscitato momenti di commozione.
Albe dentro l'imbrunire è il titolo di un breve quanto intenso viaggio che abbiamo voluto compiere nella memoria di alcuni ospiti della Casa di riposo VIRGO CARMELI, fondata a Rionero in Vulture da Maria Luigia Tancredi nella prima metà del secolo scorso. Un viaggio che parte dalla consapevolezza che quei racconti, anche se brevi, possano essere un ultimo spiraglio aperto su una generazione, quella che supera gli ottant’anni, con la minuta ricostruzione di vite che hanno segnato una comunità, mai del tutto piegata dalla sofferenza. Sono vivi i ricordi, e sono vive le espressioni: coriacee quanto basta per intenerirsi e condividerne ogni manifestazione. Sono lampi di ricordi come albe (appunto) che illuminano l'imbrunire della loro esistenza, travagliata e dolorosa: generazioni che hanno combattuto duramente per la sopravvivenza quotidiana. Il verso del titolo è tratto da una canzone di Battiato, e un’altra canzone (fra le più belle del secolo scorso) fa da filo conduttore al documentario: “I vecchi” di Claudio Baglioni. Dalla prima volta che l’ho ascoltata, ai primi anni ’80, ho pensato di dedicarla agli ospiti della Casa di riposo di Rionero, nella quale solo raramente ci ero passato, cogliendone tuttavia l’emozione di affacciarsi in un piccolo mondo antico. Baglioni ha scritto e cantato una delle liriche più entusiasmanti che si possano dedicare a quelli che hanno vissuto più vita di noi.
E così corono un piccolo sogno: parlare con delicatezza della terza età, della sofferenza di quella generazione che ci ha regalato, col loro sacrificio, la libertà di pensiero e di espressione, prima ancora che economica.
Il film cerca di mettere in luce, dunque, la microstoria, seguendo i dettati di un linguaggio che attingesse alla poetica e, al tempo stesso, irrompesse in un terreno più bramoso che tende all’impegno civile. Il documentario nasce quindi dalla piccola esigenza di sentirsi al fianco di quanti si battono (come l'attuale gruppo responsabile della Casa, presieduto da Rosa Preziuso) per conferire una maggiore dignità e sostegno a questi luoghi di tenerezza e di carità.
Per realizzare tutto questo, dopo ore di girato fra gli anziani, con immagini da tagliare e rimontare in lunghi pomeriggi rubati agli impegni altri, è stato possibile grazie alla sensibilità, prima ancora che alla professionalità, di Pino Di Lucchio, che ne ha compiuto scrupolosamente le riprese ed il montaggio, interpretando lo spirito di leggerezza che il film intende avere. Pino, fin da ragazzo, ha mosso i suoi primi passi con la telecamera e quindi in sala di regia per l’emittente locale Telecento. Noi, ben più adulti, gli riconoscevamo impegno e professionalità pur essendo lui poco più che un adolescente. Oggi tiene in vita siti web (Siderurgikatv.com) con notiziari aggiornati e documenti e reportage video sugli eventi culturali e sociali dei comuni lucani. Il manifesto è curato da Enrico Sacco, da sempre ispirato collaboratore del CineClub “De Sica”, associazione aderente al Cinit – Cineforum e fondatore di BasilicataCinema, promotori del documentario.
“Albe dentro l’imbrunire” (che dura mezzora) si introduce si chiude con liriche di autori contemporanei: Vittorio Sereni e Giulia Borroni Cagelli (lettura di Chiara Lostaglio), con l’intento di conferire al filmato un’armonia di luce, nonostante l’imbrunire.
A.L.

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