Schermi Riflessi di Armando Lostaglio: Pensiero incompleto Gaetano Piccolo (Ed. Paoline, pp.176, 2019)
Si muove su quattro direttrici contigue e dinamiche: è il viatico capace di approfondire il pensiero moderno,
che spesso rimane incompleto. Quattro verbi: “gustare, pensare, agire, approfondire” per rifletterci su
muovendo da una citazione o da un verso. E’ l’invito che ci viene proposto dall’ultimo libro di Gaetano
Piccolo, gesuita e docente di Metafisica alla Pontificia Università Gregoriana. E’ Sant’Agostino il suo faro, pur
avendo messo sotto la lente nelle precedenti pubblicazioni i vangeli di Matteo, di Luca e di Marco.
A colpire gli occhi e il tatto di questo utile (se non necessario) libro è anche l’immagine di copertina: un
fondo celeste sul quale “svolazzano” lettere come nuvole; è il quadro dell’artista lucano Donato Larotonda
(acrilico su tela) dal titolo “
Parole al vento
” (appunto), con una delicata sensazione di levità che fa poi da
sfondo ideale allo snodarsi dei capitoli di Piccolo. Una concreta soddisfazione (dunque) per l’artista
originario di Rionero in Vulture, non nuovo ad offrire immagini di copertina del suo vasto repertorio volto
alla bellezza e ai sensi cromatici. E così “la bellezza del pensiero diventa azione nella nostra vita concreta”
come suggerisce la seconda di copertina del libro.
Quattro verbi dicevamo: “gustare” il sapore di una poesia o di una prosa (da Montale ad Hugo a Sofocle e
molti altri) o della sinossi di un film (
Matrix
, ad esempio, di
Andy e Larry Wachowski, 1999
); “pensare”
ovvero ordinare in maniera plurima e razionale quanto i grandi pensatori hanno offerto alle generazioni
perché fossero in grado di evolversi; “agire” nel mondo, farsi testimoni e portatori di bene comune,
provocare ed essere anche capaci di rimuovere scorie e dissapori, promotori di sano equilibrio fra uomo e
natura; infine “approfondire” ottenendo dall’autore alcuni fruttuosi suggerimenti in grado di “leggere” ed
essere all’altezza del nostro tempo. Un testo fluido, insomma, capace di regalare serenità ed inquietudine al
tempo stesso, per chiudere le orecchie alle parole urlate e mai ragionate. Valido nel riconoscere dentro di
noi tensioni ed influenze, tese ad una volontà di perfezione. Ma ciò che comunemente chiamiamo
completezza o anche perfezione ci viene suggerito da
Aristotele quando (con
entelechia
) afferma che il
pieno sviluppo è raggiunto secondo le proprie regole. Quando queste vengono trascurate “è inevitabile che,
sul piano relazionale, si inneschi una sorta di mistica dell’arrivismo” (come peraltro scrive mons. Galantino).
E c’è ancora Aristotele per approfondire il concetto di felicità, fine ultimo da cui derivano tutte le azioni
intermedie e che metteremo in campo.
Il libro di Gaetano Piccolo va a fondo, spazia in lungo ed in largo fra la mistica del vissuto e la ricerca di Dio.
Possiamo dimostrare l’esistenza di Dio? E’ la domanda posta in uno dei capitoli centrali. E per farlo, con un
colpo di creatività, Piccolo parte da
Le cronache di Narnia
di Clive Staples Lewis, guardando con occhi
fantastici l’intero percorso della Bibbia. Felicità, realtà, valori, vita e morte, ricerca di noi stessi e molto altro
sono fonte di osservazione che Gaetano Piccolo sa donarci in un confronto pacato e sempre disgiunto dalla
volontà di catechizzare o additare verso le tendenze contemporanee.
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