Matteo il castigacrucchi
Il siparietto di Renzi con Schulz è parsa l'ennesima figuruccia, oltreché un segnale importante per la nostra politica interna. Schulz è da sempre il nemico giurato di Berlusconi - se ne ricorda la battuta sul "ruolo di kapò" - e Renzi, dileggiandolo pubblicamente, ha forse inteso dare un segnale preciso al suo alleato del nazareno e a un certo tipo di elettorato.
Il siparietto di Renzi con Schulz è parsa l'ennesima figuruccia, oltreché un segnale importante per la nostra politica interna. Schulz è da sempre il nemico giurato di Berlusconi - se ne ricorda la battuta sul "ruolo di kapò" - e Renzi, dileggiandolo pubblicamente, ha forse inteso dare un segnale preciso al suo alleato del nazareno e a un certo tipo di elettorato.
Comunque in settimana il nostro
premier riceverà Angelona in visita dall'Alemagna e di certo i toni
saranno ben diversi, con lei 'un si scherza, si dice a Firenze.
Matteo il discolaccio farà il bravo bambino, sennò sarebbero tirate di
orecchie. Ad ogni modo ha fatto un po' tristezza rivedere gag di
berlusconiana memoria in consessi internazionali, quelle che hanno fatto
del nostro paese una macchietta,
imbarazzanti esibizioni che la serietà di Monti e Letta ci avevano
risparmiato. Quando finiremo di essere rappresentati in sede
europea da personaggi che si esibiscono in imitazioni, pessime, del
Nando Moriconi di Albertone. Anche perché, per quanto contestabile e
detestabile, l'Unione Europea è un luogo in cui si fa politica vera e
dove bisogna essere presenti in modo vigile e competente, altrimenti si è
messi facilmente all'angolo e poi se ne pagano le conseguenze. Non
basta andare a qualche kermesse e alzare la cresta, bisogna starci tutti
i giorni e crearsi una reputazione basata sui fatti. Questo chiediamo
al nuovo corso della politica italiana, quello che sa stare al passo coi
tempi, usa internet e non soffre complessi di inferiorità. Non basta
dire che l'Italia sarà il motore dell'Europa, il paese leader, bisogna
comportarsi come tali e questo, Renzi, deve ancora dimostrarlo. Speriamo
impari presto che il facile sarcasmo non ovunque è considerato un
pregio per chi deve prendere decisioni che impattano sulla vita, vera e
seria, di interi popoli.