Appuntamenti in Primo piano: L’ARTISTA LUCANO ANTONIO FERRARA OSPITE AL Future Identities - Bodies . Places . Spaces. DI VENEZIA
Una stanza, una parete bianca, una finestra e l’artista.
Così è concepita la performance dal titolo “L’anima vola” dell’artista
melfitano Antonio Ferrara ospite dell’ evento Future Identities - Bodies . Places . Spaces organizzato da l’International ArtExpo in collaborazione con LIQUID Group.
Sarà il prestigioso Palazzo Albrizzi ad ospitare la mostra
di fotografia, video arte, architettura ed installazione dal 23 agosto al 07 settembre 2014; e presso l’esclusivo Palazzo
Ca’ Zanardi, che dal 31 agosto al 02 settembre ospiterà il Venice Experimental
Cinema and Performance Art Festival.
Il festival è incentrato sul
rapporto tra corpo e spazio, e l’ibridazione tra identità e impostazioni
culturali / fisiche / sociali / urbane nell’epoca contemporanea: persone,
background, società, città e tutti i suoi input che creano identità ibride,
modificando l’uno e l’altro per plasmare un mondo migliore. Il Venezia
experimental cinema e performance art festival si propone di condurre una
ricerca e di offrire agli artisti e al pubblico un’esperienza a 360 ° attorno
al corpo, concepito non solo come un sistema organico materiale relativo allo
spazio, ma anche come un organismo in evoluzione con sensazioni, sentimenti e
caratteristiche particolari. La manifestazione è curata dall’arch. Luca Curci.
Il programma del festival prevede proiezioni di video d’arte, proiezioni di
film, spettacoli dal vivo e incontri con gli artisti coinvolti.
Per la prima volta sarà
presente anche un artista lucano (di Melfi in provincia di Potenza) Antonio
Ferrara che, con lo pseudonimo di Richard Mutt presenterà il video “L’anima
vola” concepito attraverso una serie di breve sequenze video in bianco e
nero che si susseguono in rapida successione e accompagnate da una voce
narrante. L’intento è di cogliere varie situazioni corporali che prendono forma
in uno spazio quasi asettico, riempendolo. La finestra è l’unico elemento di
evasione, di fuga. L’anima, altrimenti imprigionata in un corpo, vibra e
trasmette le sue inclinazioni e brama di volare. Alla persona che osserva, è
data la possibilità (come spesso accade nell’arte contemporanea) di
interpretare secondo un proprio sentire, aprendo anche a orizzonti filosofici,
come il dualismo mente-corpo, la funzione stessa del corpo, l’emotività. La
parte narrante esprime al contempo un’idea, un pensiero profondo, una
dimensione che non è contingente ma appartiene ad un dato “eterno”. La voce
descrive in altre parole la condizione dell’artista, i suoi mille volti, i suoi
mille sentire, in una sensibilità tipicamente proustiana. Il video si compone
di due parti. Alla prima parte, caratterizzata dunque da una serie di sequenze
accompagnate da una voce narrante, segue una seconda parte in cui l’artista,
attraverso il canto, (nello specifico viene eseguito un frammento di “Simplicity”, canzone di Elisa) prova a
riempire, con l’ennesimo strumento dell’anima, lo spazio circostante. Qui l’anima
si denuda completamente e si mostra nella sua autenticità. Il rumore grezzo è
lasciato di proposito: l’intento è di trasmettere un’apertura fisica, un
accesso alla stanza attraverso il vetro dello schermo (e/o viceversa). Punti di
partenza teorica per l’elaborazione del video sono stati gli studi sul
dinamismo nel Futurismo e gli sperimenti videografici di Marcel Duchamp. Il
risultato è intimamente concettuale, aspro nella tecnica e denso di atmosfere
oniriche.
“La mia presenza a questo festival artistico”
ha commentato l’artista lucano, “ rappresenta per me la prima grande esperienza
in un contesto internazionale di ampio respiro. E’ un po' come uscire dal
guscio e intraprendere percorsi di un certo spessore. Questo mi onora non poco.
D'altronde il mio lavoro sottolinea proprio la condizione dell'artista, le sue
ambizioni, i suoi sentimenti, le sue difficoltà e dunque il suo amore
sconfinato per l'Arte”.Chiara Lostaglio