Giuseppe Tornatore “Il
Collezionista di Baci”
Ciascuno di noi
ha nel fondo del proprio intimo cassetto il bacio più bello, quello che al
cinema ha visto da ragazzo, che lo ha ammaliato e forse turbato. Ora il regista
premio Oscar Giuseppe Tornatore ne ha fatto un libro prezioso, un volume
fotografico per raccontare il bacio cinematografico attraverso le suggestioni
che proiettavo i manifesti dei film. Vere e proprie opere d’arte pittorica. Questo
libro – appena pubblicato da Mondadori Electa, 225 pagine - ha un pregio
particolare, oltre a quello di farci rivivere scene famose di film che fanno
parte della storia del secolo scorso: restituisce dignità a quegli artisti che
dipingevano i manifesti, pittori come Anselmo Ballester, Alfredo Capitani,
Luigi Martinati.
“E come Casaro – sottolinea Tornatore - che è stato quello che ha portato
più a lungo questa tradizione della cartellonistica pittorica, ma ci sono stati
degli artisti, dei pittori che per arrotondare facevano i manifesti per
il cinema. Era un’arte particolare, i manifesti erano bellissimi.”
Il regista siciliano, ideatore dell'indimenticabile sequenza finale di “Nuovo
Cinema Paradiso” dedicata proprio al bacio, che il parroco don Adelfio tagliava
perché li giudicava scabrosi, ha selezionato e commentato più di duecento manifesti
originali che coprono un arco temporale di circa un secolo. Si tratta di
immagini provenienti dalla collezione di Filippo Lo Medico, il quale – aggiunge
ancora Tornatore - “ha dedicato tutta la sua vita alla gestione di sale
cinematografiche ed ha collezionato 60 anni di cartellonistica cinematografica.
Quando vide “Nuovo cinema Paradiso” manifestò l’dea di fare una raccolta di
baci nei manifesti e oggi, a distanza di 25 anni, il sogno si realizza”. Il
libro ripercorre dunque su un’unica traiettoria un arco temporale che va dal
1926, col bacio tra Rodolfo Valentino e Vilma Banky nel film “Il figlio dello
sceicco”, fino al 2005 con “Cinderella man” e il bacio tra Russell Crowe e
Renee Zellweger. E come non ricordare la locandina dell’indimenticabile bacio
tra Clark Gable e Vivien Leigh di “Via col vento” (del 1939) e de “La dolce
vita” (del 1960) fra Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nella mitica Fontana
di Trevi? Ed ancora quello tra Audrey Hepburn e George Peppard in “Colazione da
Tiffany”; sublime quello tra Marcello Mastroianni e Sophia Loren in “Una
giornata particolare” di Ettore Scola; vigoroso e reale quello tra Jack
Nicholson e Jessica Lange in “Il postino suona sempre due volte”; e, più vicino
a noi nel tempo, il bacio quasi innocente tra Leonardo DiCaprio e Kate Winslet
del “Titanic”; e quello della coppia (allora anche nella vita) Nicole Kidman e
Tom Cruise per l’ultimo film di Kubrick “Eyes wide shut”. Ma il bacio preferito
di Tornatore qual è? “Ne ricordo tanti – chiosa il regista - ma se dovessi
scegliere non ho dubbi: è quello fra Tyron Power e Kim Novak in
"Incantesimo", perché con questo film fu inaugurato il Supercinema di
Bagheria che era a poche centinaia di metri da casa mia. Lì sono entrato
per la prima volta a vedere un film, lì sono ritornato da solo e da
ragazzo, sempre in quella sala ho lavorato come proiezionista". Una
testimonianza toccante che profuma di amore verso il cinema; il bacio che ha
segnato la nostra passione rimarrà quello fra il pugile Rocky Graziano/Paul
Newman e Norma/Pier Angeli (l’italiana Annamaria Pierangeli), diretti nel 1956
da Robert Wise in “Lassù qualcuno mi ama”, il primo film della personale
folgorazione verso quest’arte.